Home / Movimento Studenti / MSAC! Ovvero, Movimento Studenti di Azione Cattolica!

MSAC! Ovvero, Movimento Studenti di Azione Cattolica!

MSAC! Ovvero, Movimento Studenti di Azione Cattolica!

MSAC… Ma che cos’è!?!

La proposta del MSAC parte dalla scuola. E’ in questo luogo che i giovani vivono gran parte della loro adolescenza, hanno occasione di confrontarsi con i coetanei, con i professori, di assaporare il gusto dello studio, di fare esperienza di democrazia. In questo luogo, man mano che passa il tempo, gli studenti si trasformano: cambiano aspetto, idee, progetti… in una parola, crescono. Ed è in questo cammino che si inserisce il Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC per gli amici).

E’ una proposta che si rivolge a tutti gli studenti delle superiori senza barriere ideologiche nè politiche nè religiose. Il nostro sogno è di condividere con chiunque la voglia di un impegno comune: quello di costruire da di dentro una scuola a misura di studente. Tutti gli studenti sono possibili protagonisti del Movimento Studenti.

msac_medCrediamo negli studenti, nella loro creatività, nella loro vitalità, nella loro capacità e voglia di vivere in pienezza l’esperienza scolastica. Puoi dirci illusi, ma scommettere ci piace. Scommettiamo su di te come su tutti gli studenti, sulla loro soggettività, sul loro essere parte della comunità scolastica.

Ma c’è di più: ci sono dei valori che danno sostanza alla nostra proposta. Sono valori semplici, immediati; fra questi: studio, dialogo, partecipazione responsabile.

Siamo studenti perché studiamo. Noi non ci accontentiamo però di uno studio qualsiasi, svogliato, raffazzonato e opaco. Vogliamo che la scuola e i docenti ci mettano nelle condizioni per cui il nostro studio sia di qualità, coinvolgente, vitale.

La scuola è poi un grande laboratorio di dialogo. Partiamo dalla profonda convinzione che la scuola o è comunità di persone o non è scuola. Pertanto puntiamo ad un’azione mirata e graduale capace di riscoprire la dimensione comunitaria della scuola. Per noi il dialogo è la forma più arricchente con cui ci si rapporta all’altro.

La scuola è, infine, luogo di formazione di una coscienza sensibile ai valori etici e civili. Essa garantisce, attraverso momenti formali e informali, dei percorsi di crescita nella responsabilità, con lo stile del partecipare, dell’essere parte, del prendere parte.

Ok tante belle parole ma come si fa!?!

Lo stile “Msacchino” si incarna nella sua struttura, che traduce ciascuna attenzione (scuola, formazione, mondo, annuncio della buona Notizia) in uno specifico contenitore di attività. Tali contenitori, che abbiamo sempre chiamato “stanze” sono come nel corpo umano le varie parti del corpo, sono tutte necessarie, ma alcune sono proprio indispensabili ed il centro di tutto. E allora… viaggio nel corpo umano! Scopriamo la struttura della proposta msacchina e delle sue attività proprio grazie a questa metafora.

Alla scoperta del corpo umano... ;-)

Alla scoperta del corpo umano... ;-)

Punto d’Incontro, il CUORE del protagonismo studentesco

Il Punto d’Incontro è il cuore della vita msacchina, il momento in cui diamo vita alle nostre scuole, le animiamo. È un cuore vivo, pulsante, che con il suo ritmo sa coinvolgere e incontrare in modo dinamico tutti gli studenti che vivono nel nostro istituto. Questo cuore può battere in tanti modi: attraverso dibattiti, assemblee, cineforum, laboratori …come meglio si addice alla realtà e alle esigenze specifiche. La cosa importante è che sia per la scuola e nella scuola, per mantenere sempre pulsante il suono della partecipazione tra i banchi, le aule, i corridoi e tra chi la scuola la vive tutti i giorni. Anche i temi possono spaziare: legislazione scolastica, senso dello studio, rapporti a scuola, ma anche questioni civili o argomenti più spirituali, tutti affrontati con lo stile msacchino di approfondimento, ascolto, dialogo costruttivo e confronto rispettoso. Al battito di questo cuore cresciamo tutti, msacchini e non, e cresce la nostra scuola.

  • Il luogo. La proposta dei Punti d’Incontro si svolge nei locali scolastici (aule, palestre, scantinati…). Esiste infatti una legislazione (d.p.r. 567/96 e d.p.r. 156/99) che permette agli studenti di utilizzare i locali dell’istituto per svolgere proprie attività a scuola.
  • Il tempo. Secondo le esigenze, le attività possono essere svolte sia in orario scolastico che extrascolastico (assemblee di classe e d’istituto, ora di religione o di qualche prof un po’ ganzo, ricreazione, consigli di classe, manifestazioni, aule al pomeriggio…). L’ importante è prevedere durante l’anno incontri periodici (frequenti) di Punti d’Incontro.
  • Le modalità. La ricchezza e la forza dei Punti d’Incontro sta nel fatto che sono un luogo e un tempo gestito dagli studenti (tranquilli, è legale!). Il Punto d’Incontro mette a tema tutto ciò che nasce dalle domande di vita degli studenti, tutto ciò che li interessa da vicino, e lo affronta con serietà e competenza utilizzando varie metodologie. Le attività hanno lo scopo promuovere il dialogo e il confronto, sperimentando ed imparando il rispetto dell’altro e l’accoglienza, allenando la coscienza critica, responsabilizzando la cura delle relazioni e impegnando gli studenti nella promozione di iniziative culturali per i loro istituti e a misura dei propri compagni.

Formazione specifica, studenti con TESTE ben fatte

Tutti i Msacchini si incontrano periodicamente per progettare insieme e raccontarsi le esperienze msacchine vissute nelle proprie scuole; in queste occasioni i Segretari diocesani e gli animatori propongono un’attività di Formazione specifica, ovvero un momento di studio in cui approfondire un tema particolare (tema associativo, tema legislativo che riguarda la scuola, argomento di cronaca, altro…) e provare insieme a dare forma ad un progetto da realizzare nelle proprie scuole attraverso i Punti d’Incontro.

La Formazione specifica è la testa, il punto di partenza per qualsiasi attività, la fonte alla quale ogni msacchino deve dissetarsi prima di andare nelle scuole. Se la testa non è ben preparata e non dirige il corpo, se non ha chiari obiettivi e metodologie, ne va della qualità e dell’efficacia di quello che si organizza e di tutta la proposta msacchina. Essa è un passo irrinunciabile!!

Se Punti d’ Incontro e Formazione specifica sono cuore e testa del Movimento, le attività che maggiormente vanno curate e senza cui non può dirsi di avere un Msac forte e attivo, ci sono però altre attenzioni da coltivare, per poter sempre allenare il cuore a lanciarsi oltre i propri orizzonti limitati, alla scuola di quell’I CARE che allarga sempre lo sguardo al mondo e al vissuto della gente. Ci servono dunque, oltre a testa e cuore, anche i sensi, in particolare vista e udito.

Orientamenti culturali, OCCHI con lo sguardo oltre l’orizzonte

Il Msac propone gli Orientamenti culturali come vere e proprie finestre che allargano l’orizzonte dell’«I Care», perché gli studenti non possono parlare sempre e solo di scuola. Gli Orientamenti culturali sono l’occasione per risvegliare in se stessi e nei compagni la vocazione al servizio, allungando lo sguardo oltre il proprio banco, oltre le finestre di casa o del proprio istituto… coltivando cioè spazi di gratuità e provocando ad un impegno più grande. Gli Orientamenti culturali sono il tempo in cui esercitarsi da studenti ad essere cittadini responsabili, l’occasione per parlare tra studenti di quei temi che spesso sono considerati “da grandi” e “noiosi” come la politica, l’etica, il bene comune, la democrazia… Attraverso gli appuntamenti degli Orientamenti culturali, ovvero incontri periodici sia nei locali scolastici, sia nelle strutture che offre la propria città, gli studenti si confrontano ed esercitano il loro essere cittadini.

Gli Orientamenti culturali sono occhi che non ci permettono di rimanere estranei a ciò che succede fuori dalle nostre scuole, che ci inducono a comunicare con le nostre città, i nostri territori, le nostre parrocchie, le nostre diocesi e i giovani che incontriamo al di fuori dalla scuola.

Primo annuncio, ORECCHIE per condividere le domande di vita

La proposta del Msac è una proposta missionaria, ovvero di annuncio e di testimonianza cristiana negli ambienti di vita, attraverso uno stile di coerenza e impegno a essere studenti “degni del Vangelo”.

Riusciamo a fare annuncio, a testimoniare, tutte le volte che silenziosamente provochiamo i nostri compagni vivendo da studenti impegnati, coerenti, disponibili, pazienti e attenti ai problemi degli altri. Insomma, vivendo da studenti degni del Vangelo, siamo già testimoni credibili e provocanti. Magari saremo anche chiamati a testimoniare a parole la nostra fede, nelle discussioni tra compagni o ad esempio durante le ore di religione. La testimonianza tra coetanei però non dovrebbe mai assumere i toni della difesa dogmatica e a spada tratta dei precetti cristiani ma dovrebbe essere condivisione della bellezza del nostro incontro con Gesù, anche attraverso le fatiche e i dubbi che da credenti portiamo con noi.

Molti compagni sono angosciati da profonde domande esistenziali e ci provocano alla condivisione. Oltre all’impegno personale di ciascun msacchino, a questi studenti il Msac attraverso il circolo diocesano vuole offrire un’opportunità di incontro, occasioni per condividere con altri coetanei un cammino di ricerca. Il Msac quindi offre dei Momenti di Primo annuncio, come incontri in cui questa testimonianza e questo annuncio si fanno più “espliciti”, cioè orientati ad accompagnare i compagni di scuola a dipanare le proprie domande di senso e il proprio percorso di ricerca, a riscoprire la buona notizia cristiana.

In particolare, ci pare che dare forma all’annuncio significhi:

  • Condividere la vita, cioè porsi accanto alle persone che incontriamo giorno dopo giorno tra i banchi di scuola, imparando ad ascoltarne la vita e a cogliere l’emergere più o meno esplicito di domande di senso, accompagnando queste ultime personalmente o attraverso percorsi di approfondimento.
  • Ti presento Gesù, cioè pensare a percorsi specifici alla scoperta del volto di Gesù attraverso l’arte, la cultura, il cinema…
  • Essere segno, cioè avere la capacità di porre gesti o dire parole che sappiano provocare, far riflettere e discutere nella semplicità delle situazioni ordinarie della vita.

msac11

Scroll To Top