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Pensare la formazione: Il CAVA e il CBA

Pensare la formazione: Il CAVA e il CBA

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Da dove si parte per strutturare un corso di formazione per animatori? Quando ci capita di immaginare una formazione per i nostri educatori, da quali criteri ci lasciamo ispirare?

La parola “formazione” allude a un processo che ha una pluralità di dimensioni, ingredienti, mete e obiettivi. Per questo è facile fare delle riduzioni.

Possiamo accontentarci di una formazione che sia soltanto “informazione”, quando ci si concentra troppo sui contenuti trasmessi dall’autorità competente; oppure potremmo pensarla in termini di “coinvolgimento”, dove l’unico obiettivo è far partecipare fisicamente ed emotivamente le persone, senza l’autorevolezza di un fratello più maturo, che dovrebbe accompagnare, supportare, provocare, condividere e anche trasmettere. Il rischio più grande, soprattutto quando si tratta di formare gli animatori, è limitarsi a un semplice “addestramento”, come se fosse sufficiente imparare delle buone tecniche.

L’AC ha sempre creduto in una formazione organica della persona, che abbraccia le varie dimensioni della vita umana: il sapere, l’interiorità, le relazioni, l’esperienza pratica… è il principio dell’incarnazione che ci chiede questa fedeltà all’esistenza nella sua globalità: in Gesù contempliamo il volto di un Dio che si è completamente immerso nella nostra umanità; la vita umana – in tutte le sue sfaccettature – diventa il terreno in cui si gioca la nostra relazione con Dio. E seguire Gesù, essere suoi discepoli, significa fare un percorso di umanizzazione.

A partire da questa idea di fondo, proviamo a ripensare la formazione vicariale degli educatori, tenendo presenti quattro aree, che esprimono le varie dimensioni e competenze di cui siamo chiamati a prenderci cura, in ciascun animatore.

1. Essere: identità, motivazioni, cammino personale di fede, ricerca vocazionale.

2. Sapere: contenuti teologici e pedagogici.

3. Saper fare: competenze pratiche (tecniche di animazione, programmazione, capacità di gestione del gruppo, come organizzare una serata, un’uscita, una celebrazione…).

4. Saper relazionarsi: relazione educativa, comunione ecclesiale, sintonia e sinergia con il gruppo animatori, saper leggere e gestire le dinamiche di gruppo.

Il Corso Base Animatori, per chi è all’inizio di un servizio educativo, è una tradizione ormai consolidata nei vicariati. Negli ultimi anni è cresciuta l’esigenza di differenziare la proposta, distinguendo gli animatori “alle prime armi” da chi fa servizio già da un po’ di tempo.

Accogliendo allora questa suddivisione tra un Corso Base (CBA) e un Corso Avanzato (CAvA), alla luce delle quattro aree della formazione, proponiamo ai responsabili vicariali la griglia che potete scaricare cliccando qui.

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