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A BRACCIA APERTE: racconto di un incontro…davvero nazionale!

“Lo senti poi com’è bello se poi camminiamo insieme… a braccia aperte, come ali nel vento, per volare su nel cielo e poi tornare quaggiù a braccia aperte, nel respiro del mondo, insieme un nuovo giorno sarà!” Questa una parte dell’inno che ci ha accompagnato nell’incontro con papa Francesco in piazza San Pietro il 25 aprile scorso…camminare insieme, a braccia aperte, tutti in piazza per offrire al Paese e alla Chiesa la grande speranza di crescere assieme nella “cultura dell’abbraccio”!
Un messaggio ambizioso e semplice allo stesso tempo, quello che l’AC ha voluto esprimere attraverso la proposta di un grande raduno per incontrare papa Francesco.
Il santo padre non ha esitato ad accogliere la bella provocazione e così si è rivolto alla numerosissima famiglia di AC radunata in festa: “Il titolo che avete scelto per il vostro incontro è “A braccia aperte”. L’abbraccio è una delle espressioni più spontanee dell’esperienza umana. La vita dell’uomo si apre con un abbraccio, quello dei genitori, primo gesto di accoglienza, a cui ne seguono tanti altri, che danno senso e valore ai giorni e agli anni, fino all’ultimo, quello del congedo dal cammino terreno. E soprattutto è avvolta dal grande abbraccio di Dio, che ci ama, ci ama per primo e non smette mai di stringerci a sé, specialmente quando ritorniamo dopo esserci perduti, come ci mostra la parabola del padre misericordioso (cfr. Lc 15, 1-3.11-32). Cosa sarebbe la nostra vita, e come potrebbe realizzarsi la missione della Chiesa senza questi abbracci?”
La diocesi di Vicenza non è voluta mancare a questo appuntamento. 
Molte unità pastorali, giovani e famiglie si sono organizzati e sono arrivati puntuali e festanti al mattino presto del 25 aprile in piazza San Pietro, viaggiando anche la notte, ma felici di un incontro che nel farci sentire famiglia e associazione, ci ha visto anche modello ed esempio di Chiesa gioiosa e unita.
Sentendosi tutti pellegrini verso Roma, dal Centro Onisto è partito anche un pullman con i ragazzi del Movimento studenti e un pullman con 50 amici di AC, giovani e giovanissimi, alcune famiglie, un bel numero di adulti, tra cui la nostra carissima Laura Boscari con tutto l’entusiasmo di chi più volte nella vita di aderente AC ha potuto vivere momenti associativi così intensi, ma in questa occasione ancora più emozionata perché aiutata e incoraggiata dai suoi cinque nipoti anch’essi presenti. Una festa, un abbraccio meraviglioso!!!
Per rendere maggiormente significativa l’esperienza, gli amici di Vicenza si sono fatti compagni di viaggio con i pullman delle diocesi di Treviso e Gorizia sostando il giorno 24 aprile a Bolsena e percorrendo un breve tratto della Romea Strata, accolti dai volontari del Corpo di san Lazzaro e pregando presso la Basilica di S. Cristina, luogo del Miracolo eucaristico nel 1264. La nostra solennità del Corpus Domini, estesa a tutta la Chiesa da papa Urbano IV, trae origine proprio da questo miracolo.
Nel viaggio di ritorno il vescovo Giuliano, che ha partecipato al grande abbraccio in piazza S. Pietro, si è unito ai pellegrini vicentini percorrendo insieme l’ultimo tratto di un’esperienza toccante e partecipata.
Per sintetizzare i momenti di Bolsena e di piazza San Pietro penserei a questo: pellegrini che sanno tenere il passo gli uni con gli altri, che sanno dare l’abbraccio al momento giusto, che non si sottraggono ad abbracci impegnativi e fanno della comunione e della condivisione l’orizzonte grande della vita.
Come ogni vissuto che tocca il cuore, le emozioni sono profonde e abbiamo affidato il ricordo a Marco e Federica dalla diocesi di Trento, unitisi al nostro gruppo e a Mariasole in rappresentanza dei giovani di Camisano V.no.

Un ricordo di persone e momenti importanti
Un incontro fitto di sguardi, di gioia e speranza (citando papa Francesco), in cui forte è il richiamo per ciascuno a sentirsi investito a sostenere il primato della vita, la custodia della pace, e costruire “legami di vita buona” mai dimenticando i sofferenti e i fragili.
Questa è una possibile sintesi di un incontro nazionale capace – con l’attenta organizzazione dell’AC diocesana – di diventare pellegrinaggio. Accolti in pullman, dal trentino, abbiamo vissuto momenti speciali con gli amici di Vicenza che coordinandosi con le AC di Treviso e Gorizia hanno guidato i passi dei pellegrini anche sul lago di Bolsena, luogo del “Miracolo eucaristico”. È stato bello riconoscere semplici gesti di una Chiesa in cammino: generazioni di famiglie impegnate a vivere una storia che è espressione di fede autentica dalle profonde radici, giovani entusiasti che disegnano futuri radiosi, adultissimi capaci di illuminare esistenze in ogni circostanza. Come in ogni pellegrinaggio serbiamo poi nel cuore l’immagine di un pastore che accompagna i pellegrini della propria diocesi nel ritorno da Roma, e del confronto fitto e familiare con ciascuno, lungo l’intero viaggio. Questa è la Chiesa che ci piace: umile e attenta, fresca e appassionata, capace di slanci e abbracci. (Marco e Federica)

Lo scorso 25 aprile abbiamo partecipato all’incontro nazionale con il papa, una grande festa di AC che ci ha ricaricati sia a livello personale sia rispetto a ciò che è il gruppo e il servizio. Una cosa che collego all’esperienza è sicuramente l’amicizia. Siamo partiti come un gruppo di 12 giovani dalla nostra parrocchia, durante il viaggio in sé abbiamo rafforzato il bel legame che ci unisce; inoltre, abbiamo conosciuto anche altri ragazzi della diocesi con cui abbiamo condiviso le due giornate. Ciò che abbiamo tutti in comune è il servizio in Azione cattolica; volevamo vivere un qualcosa di diverso dal solito, che fosse anche d’ispirazione e di formazione. Infatti, quello che abbiamo ascoltato e respirato in questo pellegrinaggio è stata un’atmosfera molto intensa ed emozionante che credo ci porteremo dentro per molto tempo. Cito una parte del ritornello dell’inno che ci ha guidati nell’esperienza e che racchiude un po’ ciò che abbiamo vissuto: “a braccia aperte, come ali nel vento, se resteremo uniti andremo sempre più su, a braccia aperte, per cantare nel mondo la gioia che esplode quando TU sei con noi…” (Mariasole e i giovani di Camisano vicentino)

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