
Quando Teresio Olivelli scrisse la sua «preghiera del ribelle», probabilmente non immaginava di condensare con tanta esattezza le ragioni profonde che, durante il ventennio fascista, spinsero moltissimi cattolici ad opporsi alla dittatura. E come lui, partigiano e socio di AC, tanti altri: più o meno giovani, donne, studenti, religiosi e laici, che sabato 5 aprile, nella cornice della Biblioteca Vescovile del Seminario, sono stati ricordati nel corso di un incontro dedicato al contributo dei cattolici alla Resistenza.
Promosso dall’Azione Cattolica vicentina all’interno del percorso “eVENTI di PACE”, quest’appuntamento ha voluto celebrare un tassello importante e talvolta dimenticato di quell’esperienza che, con il contributo di molte forze politiche e sociali, ha dato vita all’Italia repubblicana.
La mattinata si è dunque aperta con la lettura di un estratto di una lettera di Giorgio Mainardi, giovane studente vicentino il quale, lasciata la sua famiglia per unirsi alla Resistenza, non fece mai ritorno a casa. Poi, dopo l’introduzione del prof. Caliaro e gli intermezzi musicali del cantautore Davide Peron, ha preso la parola la prof.ssa Alba Lazzaretto dell’ISTREVI, che ha offerto una profonda riflessione sul contribuito di tanti cattolici alla lotta contro il fascismo.
Di particolare intensità è stato inoltre l’intervento di Cecilia Pegoraro, figlia di Nora Candia, staffetta partigiana, che ha letto estratti delle lettere che la madre inviò dal carcere di S. Biagio durante la sua prigionia. Un nome, quello di Nora, che rappresenta solo uno dei molti che sono stati pronunciati ad alta voce al termine dell’incontro, in un momento intenso e toccante, in cui si è voluto dare risalto uomini e donne che, con coraggio e sacrificio, hanno scritto una parte fondamentale della nostra storia.
Prima di lasciare la sala, gli accorsi hanno avuto la possibilità di visionare diversi reperti storici, come alcuni disegni originali di Spartaco Lemmetti fatti nel campo di Sandbostel e la lettera del Vescovo Rodolfi al podestà, seguita agli attacchi squadristi contro la sede dell’AC vicentina nel ’31.
Testimonianze che ci ricordano la storia, piccola ma decisiva, di quei «ribelli per amore» che come Olivelli e altri – più di millecinquecento nel solo vicentino – sacrificarono molto, spesso tutto, in nome di un amore più grande.
Postiamo il video della registrazione integrale dell’incontro, disponibile sul canale Youtube della Diocesi di Vicenza
