...E che cosa ci dice quel Bambino, nato per noi dalla Vergine Maria?
Qual è il messaggio universale del Natale?
Ci dice che Dio è Padre buono e noi siamo tutti fratelli.
Questa verità sta alla base della visione cristiana dell’umanità.
Senza la fraternità che Gesù Cristo ci ha donato, i nostri sforzi per un mondo
più giusto hanno il fiato corto, e anche i migliori progetti rischiano
di diventare strutture senz’anima.
Per questo il mio augurio di buon Natale è un augurio di fraternità.
Fraternità tra persone di ogni nazione e cultura.
Fraternità tra persone di idee diverse, ma capaci di rispettarsi e di ascoltare l’altro.
Fraternità tra persone di diverse religioni...
Dal messaggio del Santo Padre e Benedizione “Urbi et Orbi”
nella Solennità del Natale 2018
Il Laboratorio Cittadinanza Attiva augura
a tutti i soci dell'Azione Cattolica i migliori
AUGURI di BUON NATALE!
Rassegna stampa n° 40 (n° 21 – 2022)
Eccoci alla Rassegna Stampa n°40. Questa volta tante notizie dalla Chiesa: il passaggio di consegne dal Vescovo Beniamino al Vescovo Giuliano; il Papa all'ACR; l'Immacolata e la riscoperta della bellezza e poi solitudine e denatalità in Italia e una lettura approfondita della drammatica situazione in Iran
Ai ragazzi dell'Azione Cattolica Italiana ricevuti in Vaticano le raccomandazioni di Francesco: in un mondo che tende a isolarci, dobbiamo fare squadra e prenderci cura degli altri
Non possiamo godere del privilegio di Maria: essere preservati da sempre e per sempre da ogni contaminazione di peccato e bruttezza. Ma possiamo fare un cammino di riscoperta e conferma della bellezza che è in noi.
La discutibile decisione della Procura di Modena sulle minacce della mafia libica a don Mattia Ferrari, cappellano di “Mediterranea saving humans”. Dovrebbero essere i preti, in comunione col Papa e i propri vescovi, a discernere quando conviene essere più “riservati e silenziosi” e quando è il momento di rischiare la vita per gli altri
Settantun anni fa, nel 1951, in Italia per ogni bambino o ragazzo sotto i 15 anni c'era meno di una persona con 65 anni o più. Nel 2021 ce ne sono 5,4.
Chi manifesta non chiede una correzione di rotta del “sistema”, ritenuta impossibile, ma la sua fine. Il che muta anche natura e intensità della repressione.
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