Home / Coordinamento / Che cosa vuol dire essere un buon educatore?

Che cosa vuol dire essere un buon educatore?

Che cosa vuol dire essere un buon educatore?

Chi educa è prima di tutto testimone della fede che comunica, della Chiesa di cui è parte, dell’associazione cui aderisce.

 

Educatore Acr, e quindi?

Quante volte, nei nostri ambienti, utilizziamo la parola “Educatore” senza mai chiederci che cosa significa “essere” un educatore di Azione Cattolica? L’Acr è l’articolazione della nostra associazione che si prende cura dei più piccoli, che sa ripartire, sa rimotivarsi sempre e in modo nuovo perché i veri protagonisti sono e sempre saranno i nostri ragazzi. In tutto questo noi Educatori ACR giochiamo un ruolo davvero fondamentale. Perché?

L’Educatore è un testimone.

Si, l’Educatore è innanzitutto un testimone: della fede che comunica, della Chiesa di cui è parte, dell’associazione cui aderisce. Queste non sono solo “belle parole”. Sicuramente sono degli ideali molto alti, ma che ci riguardano. Chiediamoci allora insieme: come ti stai prendendo cura della tua vita di fede? Come e quanto stai crescendo insieme alle persone che ti sono affidate?

L’Educatore non ha paura di scegliere, nella vita e nella fede.

Camminare nella fede e arrivare a discernere cosa lo Spirito ci suggerisce sono due ingredienti che rendono davvero più bella la vita di ciascuno di noi Educatori di AC: nello studio, nel lavoro, nella nostra comunità, in famiglia, nel gruppo Educatori della nostra Unità Pastorale, ecc… “Diventiamo credibili” quando arriviamo a scommettere su Qualcosa di davvero grande nella nostra vita: sul Vangelo e sulle relazioni che lo rendono vivo, attuale. Non stanchiamoci mai, cari Educatori ACR, di puntare in alto; di lasciarci guidare e accompagnare da qualcuno che ci aiuta a leggere la silenziosa e discreta presenza di Dio nella nostra vita. Così facendo scopriremo la bellezza e la gioia che nasce in chi nella sua vita non ha paura di “scegliere”, di sognare in grande!

L’Educatore è un’importantissima espressione di tutta l’AC.

Siamo parte viva di una comunità credente (la nostra parrocchia, il nostro vicariato, la nostra diocesi) e di un’associazione (l’AC), che esprime attraverso di noi la propria responsabilità educativa. Non siamo Educatori ACR in “forma solitaria”; bensì ci sentiamo sempre espressione e parte di un’esperienza comunitaria più grande che aiuta e sostiene, e davanti alla quale ci sentiamo responsabili. E tu: come esprimi nel servizio che vivi questa importante responsabilità? Come, quanto ti senti parte di questa grande famiglia che è l’Azione Cattolica?

L’Educatore sa ascoltare lo Spirito.

“So-stare”, “Re-stare” in ascolto dello Spirito…è fondamentale! Noi crediamo in quel silenzioso Regista che accompagna sempre ogni nostra azione educativa, anche se non è sempre così facile sentirlo, vederlo, respirarlo. Ma c’è! Chiediti quanto sei capace di ascoltare, e quanto sai ascoltarti? Riesci a ritagliarti degli spazi di ascolto e di confronto serio con qualcuno? Da soli non si va da nessuna parte, è solo stando insieme che impariamo ad ascoltare il Dio che si rende vicino nel volto che incontriamo.

L’Educatore è relazione.

Educare presuppone un contesto adeguato, propositivo e stimolante. E per crearlo, un ruolo fondamentale lo giocano le relazioni che instauriamo tra educatori. Come dice Papa Francesco nel messaggio per il “Global Compact on Education”, “Quanto risulta importante l’impegno per creare una “rete” estesa e forte di legami realmente umani, che sostenga i bambini, che li apra in modo sereno e fiducioso alla realtà, che sia un autentico luogo d’incontro, in cui il vero, il buono e il bello trovino sempre la giusta armonia”. Le relazioni che nascono in AC sono autentica ricchezza, perché noi Educatori che tessiamo questa rete, nonostante gli stili di vita diversi, siamo accomunati da un unico obiettivo, la testimonianza, e da un’unica Guida, che ci sorregge e ci accompagna nel nostro ruolo.

Un Educatore che non serve, non “serve a niente”.

A cosa servi? Chi servi? Scegliamo insieme di rispondere a questa chiamata: il Servizio. Scegliamo il servizio educativo non come un impegno fra i tanti, ma come un’esperienza che coinvolge in maniera forte la nostra vita, come risposta ad una chiamata al servizio della crescita dei ragazzi che ci sono affidati.

Educare è un’esperienza affascinante e grande. Può superficialmente sembrare una “fatica”: serve un impegno che duri nel tempo, serve formarsi, servono dedizione, energia e competenza. Ma siamo tutti sostenuti, da Lui e da chi sceglie di camminare insieme a noi. E questa fatica non si sente più!

 

 Miriam, Davide e don Christian

Scroll To Top