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Il ricordo di Tina Anselmi

Il ricordo di Tina Anselmi

Alla vigilia della festività dei Santi è morta Tina Anselmi, staffetta partigiana, prima donna ministro della Repubblica. Donna semplice, schietta e coraggiosa, formatasi nell’associazionismo cattolico, giovanissima si impegnò nella lotta partigiana per desiderio di aderire alla vita. Alla nascita della Repubblica si prodigò per la difesa delle donne nell’ambiente di lavoro, impegnandosi nel sindacato. Da ministro varò una legge a favore del lavoro dei giovani. A lei, soprattutto, dobbiamo la più importante riforma sanitaria. Ritiratasi dalla politica, dopo aver presieduto la Commissione d’inchiesta sulla P2 continuò, fin che poté, a essere portavoce dei valori democratici incontrando i giovani nelle scuole.

La ricordiamo con questa sua bella definizione di democrazia: “La nostra storia di italiani ci dovrebbe insegnare che la democrazia è un bene delicato, fragile, deperibile, una pianta che attecchisce solo in certi terreni, precedentemente concimati.  E concimati attraverso l’assunzione di responsabilità di tutto un popolo. Ci potrebbe far riflettere sul fatto che la democrazia non è solo libere elezioni – quanto libere? –, non è soltanto progresso economico – quale progresso e per chi?. È giustizia. È rispetto della dignità umana, dei diritti delle donne. È tranquillità per i vecchi e speranza per i figli. È pace“.

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