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Dedicazione delle stanze del Pensionato studenti, casa dell’Ac vicentina

Dedicazione delle stanze del Pensionato studenti, casa dell’Ac vicentina

Martedì 24 novembre, l’associazione ha vissuto un momento spirituale e conviviale in occasione dell’inaugurazione di alcune targhe poste nelle stanze principali del pensionato studenti “Madonna di Monte Berico” (contrà S.Marco, Vicenza) vera casa dell’Azione Cattolica vicentina e dei tanti giovani studenti che la abitano durante gli studi.

La presidenza e il consiglio diocesano riunito, i giovani ospiti del pensionato, amici ed ex-studenti sono convenuti in questa occasione di memoria che rilancia il quotidiano servizio e impegno di molti. Le targhe sono dedicate ad alcuni testimoni significativi, che hanno segnato la storia italiana sia dal punto di vista spirituale che sotto il profilo della cittadinanza attiva, come Piergiorgio Frassati, Vittorio Bachelet, Armida Barelli, don Lorenzo Milani e Giorgio La Pira. Altre targhe sono legate alla storia della nostra associazione vicentina, come nel caso di Guido Revoloni e dei gravi fatti accaduti proprio in pensionato nel 1931 ad opera dei fascisti. Nella cappellina, le targhe ricordano i due assistenti Ac, don Antonio Doppio e don Giacomo Bravo. La nuova aula studio del pensionato, aperta anche al pubblico, è dedicata ai giovanissimi amici Damiano Iannascoli e Francesco Turra.

Per ogni targa una foto, qualche cenno biografico e una frase significativa del testimone corrispondente: una bella “corona di volti” che accompagnerà il cammino ordinario dell’Ac vicentina.

Così don Andrea Guglielmi, assistente unitario: “Le stanze del pensionato sono diventate meno anonime. Le targhe molto semplici che abbiamo inaugurato mostrano volti e raccontano storie. Un doppio incrocio di biografie: persone che hanno segnato la storia ecclesiale ma anche quella civile; figure importanti per la storia nazionale o per la nostra storia vicentina. Uomini e donne, giovani e adulti… tutti accomunati da una ricerca sincera della verità e della giustizia. Custodire il loro ricordo significa continuare a stringere legami vitali”.

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