Carissimi amici di Francesco e amici nostri,
Vi pensiamo tutti in salute e vi raggiungiamo con qualche parola , in questo “tempo sospeso” non potendoci vedere di persona. Cinque anni fa abbiamo accompagnato Francesco verso la sua vita piena. Abbiamo continuato a vivere con responsabilità ed impegno, o per lo meno ci abbiamo provato, consapevoli che Francesco ci ha sempre accompagnato nei nostri percorsi e nelle nostre scelte. Una domanda fa sempre fatica a trovare risposta: perché? Costretti a casa stiamo leggendo, ascoltando, navigando sui social e abbiamo trovato una interessante lettura del racconto della morte di Lazzaro, l’amico di Gesù che vi riproponiamo.
Gv. 11, 44
Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario.
Gesù disse loro: «Liberatelo e lasciatelo andare».
Padre Alberto Maggi scrive “... Questa espressione dell’evangelista ci illumina sul senso della morte: la morte di un discepolo di Gesù, non solo non interrompe la sua vita, ma lo introduce in una dimensione nuova, piena e definitiva dell’esistenza. La morte non allontana dalle persone, ma le avvicina, la morte non è un’assenza, ma una presenza ancora più intensa.”
Ci ha dato una consapevolezza in più e umilmente ve la riproponiamo in attesa di vederci e poterci abbracciare, ci salutiamo calorosamente!
Quest’anno possiamo sentirci vicini “a distanza” raccogliendoci in preghiera nell’ora in cui verrà celebrata la Santa Messa, alle ore 18.30 di lunedì 20 aprile.