Weekend di spiritualità: “Tutta la folla cercava di toccarlo”

Un po’ di tempo fa, un bel po’ in realtà, capitava spesso girando per la Palestina di vedere gruppi anche numerosi di persone radunate così, all’improvviso. E avvicinandosi a questi capannelli si poteva sentire la voce di un uomo che raccontava storie, che citava la sacra Scrittura, che parlava di Dio. Mai nessuno prima aveva usato quella confidenza, quella spigliatezza, quella profondità in discorsi del genere. E ovunque Gesù andasse, ecco una folla di persone che lo circondava, accoglieva, ascoltava. C’era chi, grazie alla folla riusciva a incontrare Gesù, aveva la possibilità di trovarlo, vederlo, ascoltarlo; c’era chi invece, come Zaccheo, per colpa della folla rischiava di perderselo, di non soddisfare la propria curiosità. L’individuo, la folla, Gesù.

Fino ad oggi ne è passata di acqua sotto i ponti, ma i personaggi della storia sono rimasti e non funziona se togliamo uno dei tre. Gesù si mette in relazione con l’uomo, l’uomo aderisce personalmente a questa amicizia, ma lo fa in una comunità, in una Chiesa. Questa inscindibilità del singolare e del comunitario, la liturgia la rende chiara e immediata: io “credo” in un “Padre nostro”.

Ma nei nostri giorni come poter incontrare Gesù, come potersi mettere in relazione con Lui, come fare ad amarlo con tutto il cuore, tutta l’anima, tutta la mente? E per di più insieme agli altri…

Qui nasce la proposta dei Week-end Giovani 2014 per riscoprirLo vivo e presente in mezzo al nostro quotidiano; per rincontrarLo non solo con le parole e i pensieri, ma con tutto il nostro essere, corpo compreso; per ritrovarci suoi discepoli in una comunità, un’associazione.

Perché anche oggi, come 2000 anni fa, “TUTTA LA FOLLA CERCAVA DI TOCCARLO”.