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“Fare il punto” con Marvelli: il campo giovani si racconta

“Fare il punto” con Marvelli: il campo giovani si racconta

“Sto camminando sulla strada giusta?”: è questa la domanda che ci ronzava in testa quando abbiamo deciso di partire per il campo giovani, con l’aspettativa di metterci in marcia, di fare un passo avanti.

E così, circondati dalle alture di Borgo Maggiore, nella Repubblica di San Marino, abbiamo iniziato il nostro viaggio. L’abbiamo fatto con un testimone eccezionale, Alberto Marvelli: giovane di AC, ingegnere, sportivo, beato. Una personalità straordinaria, che ha saputo fare della propria vita una meravigliosa opera di impegno sociale, politico ed intellettuale.

Un giovane come noi, studente ed instancabile lavoratore, che ha dedicato tutta la sua vita ad una santità quotidiana, costruita mattone dopo mattone, ogni giorno, con dedizione e coraggio. Il coraggio di attraversare le macerie di una Rimini devastata dalla guerra, sempre di corsa, in sella alla sua bicicletta; il coraggio di impegnarsi in politica, come assessore nella sua città; il coraggio di testimoniare il Vangelo nel suo farsi vicino ai più deboli. Abbiamo avuto la fortuna di incontrarlo nelle parole preziose di Elisabetta Casadei e Fausto Lanfranchi, che con i loro racconti ce l’hanno reso ancora più vicino ed amico. Abbiamo quindi concluso i primi giorni addentrandoci tra le vie della sua Rimini, accompagnati dai ragazzi del MSAC, e quasi ci sembrava di vederlo sfrecciare in bicicletta…

Ci siamo poi trasferiti a Treia, immersi nella dolcezza delle colline marchigiane, abbastanza in alto da poter scorgere all’orizzonte il luccichio del mare.

Sulle orme di Alberto, guidati nelle relazioni, abbiamo riflettuto sulle scelte importanti che siamo chiamati a fare, e insieme a Jep de “La grande bellezza” ci siamo chiesti: “Cosa ti piace di più veramente nella vita?”. Abbiamo provato a rispondere, confrontandoci e continuando la riflessione nell’intensità del deserto, vissuto nel silenzio del Centro Giovanni Paolo II a Loreto. Ci siamo fermati per meditare, pregare, riflettere; abbiamo cercato di imitare Alberto in ciò che riteneva fondamentale: fare il punto.

“Fare il punto della vita spirituale morale e materiale, di tutte quelle che sono le manifestazioni del nostro pensiero e della nostra volontà. Fare il punto per constatare il cammino compiuto, per vedere se vi è un progresso o un regresso e per riprendere con più lena la via, la nostra via, quella che il Signore affida a tutti”.

Reduci dalla pace del deserto, abbiamo contemplato la bellezza del tramonto sulla spiaggia di Numana, e abbiamo assaporato la gioia dello stare insieme, mentre il sole si tuffava nel mare accompagnato dai nostri canti. Non abbiamo mai lasciato da parte Alberto: ci è stato accanto, prezioso compagni di viaggio, in ogni momento che abbiamo vissuto: nella preghiera, con il suo esempio di regola spirituale, nella gioia dell’eucarestia, sua vera fonte di vita, e nel racconto di chi, come lui, ha seguito la propria chiamata.

Abbiamo ascoltato la bellezza del servire nelle parole di Ernesto Preziosi, parlamentare attento e appassionato, dedito alla stessa missione politica di Alberto: impegnarsi nelle scelte per la collettività. Una sincera vocazione per il bene comune, quella di Ernesto, vissuta con la determinazione e la limpidezza di chi sa di agire per qualcuno che abita al di sopra dei palazzi del potere. È stato rincuorante ascoltare parole così pure e cariche di speranza, che provengono da un mondo così nobile ma così corrotto. Abbiamo sperimentato la gioia del camminare assieme, tra i campi di girasole, per raggiungere il monastero francescano di Treia, ed ascoltare la storia di un’altra missione, quella di frate Lorenzo e della sua gioiosa chiamata.

Voci illuminanti, che ci hanno accompagnato in una settimana intensa e ricca, una vera boccata d’ossigeno, fatta di riposo e di condivisione, che ci ha permesso di “fare il punto”.

Ora è giunto il tempo di rimetterci in carreggiata, nelle nostre vite, con la consapevolezza di avere ancora tanta strada da fare, e senza sapere con precisione quali tappe ci saranno. La meta però la conosciamo, ed abbiamo anche degli ottimi compagni di viaggio. E allora via, verso orizzonti sconfinati.

Elena, Letizia, Diego e Mirko

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