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2 Giugno, Festa della Repubblica

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Il 2 Giugno è la Festa della Repubblica, un appuntamento annuale nel quale facciamo memoria di una scelta importante fatta dai nostri padri e dai nostri nonni dopo vent’anni di dittatura e cinque terribili anni di guerra.

La Repubblica e la democrazia non sono state scelte scontate, e sono scaturite dalla volontà dei cittadini italiani chiamati ad esprimersi in un voto, per la prima volta a suffragio pienamente universale (il 2 Giugno 1946 votarono finalmente anche le donne). Oggi, a distanza di molti anni, possiamo che si è trattato di una buona scelta che noi dobbiamo confermare, coltivare, garantire ogni giorno. Ed è importante far conoscere alle giovani generazione che la nascita della nostra Repubblica è stata resa possibile dal sacrificio di molti giovani che hanno dato la vita per la libertà – come Guido Revoloni –, e dallo studio appassionato e dal libero e franco confronto di tanti uomini e donne formatisi anche nella nostra associazione in tempi difficili: La Pira, Moro, Lazzati e tanti altri meno noti.

Alcide De Gasperi definiva la Repubblica “il più perfetto, ma anche il più difficile sistema di autogoverno”; proprio per questo essa richiede da parte delle persone impegnate in politica e nelle istituzioni capacità di dialogo e di mediazione e da parte di ogni cittadino, impegno, desiderio di informarsi sulla vita del Paese, partecipazione attiva.

Dialogo da mattina a sera – come diceva Lazzati, parlando del lavoro dei padri costituenti – ci hanno consentito di avere una bella Costituzione che va rispettata, difesa con intelligenza e fatta conoscere alle nuove generazioni, perché il nostro Paese viva in pace e coltivi ogni possibile forma di solidarietà umana.

Il Presidente Sergio Mattarella, rivolgendosi agli studenti e invitandoli a prendere in mano la Costituzione, ricorda che attuare la Costituzione è un impegno “mai esaurito: le istituzioni, le formazioni sociali, i singoli cittadini sono continuamente chiamati a rimuovere gli ostacoli che si frappongono a una piena inclusione, a una partecipazione responsabile, allo sviluppo integrale della persona”.

Caterina Pozzato, presidente diocesana A.C. Vicenza

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