Home / Formazione / “Aderire è sentirsi parte con lo sguardo rivolto in avanti”

“Aderire è sentirsi parte con lo sguardo rivolto in avanti”

“Aderire è sentirsi parte con lo sguardo rivolto in avanti”

Che cosa significa oggi aderire all’Azione Cattolica, che festeggia i 150 anni, con lo sguardo rivolto in avanti?
Significa sentirsi parte di una associazione che per anni ha accompagnato le diverse stagioni della vita di tante persone, aiutando ciascuna a crescere umanamente e nella fede.
Significa riconoscere che quest’associazione ancora oggi cammina accanto ai ragazzi, ai giovani e agli adulti e insegna loro a prendersi cura l’uno dell’altro.
Significa accogliere l’invito ad uscire insieme sulle strade della vita, a scoprire in ogni situazione inedita un’opportunità di bene, a trovare fatti di vangelo nelle pieghe della storia di tutti i giorni.

Che cosa ha portato alla nostra vita e alla nostra comunità l’appartenenza a questa associazione, che cosa ci mancherebbe se l’AC non ci fosse?
Ce lo siamo chiesti anche in Consiglio diocesano: mancherebbero innanzitutto tanti volti e tante strette di mano, legami buoni, relazioni forti e genuine, anche affettive; l’associazione ci ha resi consapevoli della nostra vocazione battesimale, ci ha dato un respiro diocesano mentre cresceva il nostro impegno nella comunità parrocchiale, un impegno all’insegna della gratuità e della fedeltà; in associazione abbiamo trovato linfa formativa e spirituale per dare gambe al servizio, abbiamo condiviso significative esperienze di Chiesa e scoperto la bellezza di indossare la veste battesimale negli ambienti di vita, di lavoro, di esercizio della cittadinanza.
È un ponte, l’associazione, tra le proposte della Chiesa locale e la realtà del territorio, un laboratorio dove laici e presbiteri camminano insieme e si sentono parte del popolo di Dio.

Vale la pena allora rinnovare con spirito gioioso l’impegno e proporlo agli amici.
Vale la pena dare un contributo economico che garantisca all’associazione di continuare a progettare con libertà e qualità una proposta formativa aperta a tutti, destinata, come dice il papa, all’evangelizzazione, non all’autoconservazione.
Perciò a quanti, animatori e responsabili, si impegnano per promuovere e raccogliere le adesioni va la nostra gratitudine.
E a coloro che compileranno i moduli – che trasmetteranno cioè ai centri diocesani e a noi il nome di quanti hanno fiducia nell’ACI e ad essa danno collaborazione offrendo anche il loro sostegno economico, – noi diciamo grazie per la loro fatica nascosta e preziosa. Senza di loro l’ACI non potrebbe presentarsi come una unità fatta di molti, non potrebbe avvenire una circolazione di idee attraverso una stampa comune, mancherebbe alla chiesa italiana un movimento spirituale e pastorale, che in grazia di una capillare organizzazione assuma il volto di un movimento popolare, e la forza di un fermento diffuso che aiuta la crescita di tutto il popolo di Dio” (Vittorio Bachelet, Lettera ai presidenti, ai responsabili, agli assistenti e a tutti gli aderenti, 4 ottobre 1972).

Buona festa dell’adesione!

Caterina Pozzato
presidente diocesana Ac Vicenza

Scroll To Top