Home / Coordinamento / Il nuovo cammino dell’AC vicentina: vivere “dentro” per agire “fuori”

Il nuovo cammino dell’AC vicentina: vivere “dentro” per agire “fuori”

Il nuovo cammino dell’AC vicentina: vivere “dentro” per agire “fuori”

Alcune persone che si avvicinano incuriosite all’associazione mi chiedono in questi giorni un giudizio sullo stato dell’associazione stessa e mi interpellano sulle sue prospettive. Riguardo al primo punto rispondo che la conosco da tempo l’associazione, ma, per così dire, dal basso; da questa nuova prospettiva occorre avere la pazienza di osservare con cura prima di rispondere. Posso solo dire con piacere di aver vissuto un bel cammino assembleare, di aver visto molte associazioni parrocchiali vivere con competenza l’esercizio della democrazia, di aver partecipato ad una vivace assemblea diocesana che ha eletto un Consiglio diocesano giovane e ampiamente rinnovato.

Per quanto riguarda le prospettive, esse sono quelle delineate dalla relazione del presidente uscente e dalla bozza di programma proposta e  approvata in assemblea. Sullo sfondo, naturalmente, il cammino della chiesa italiana nella prospettiva educativa, il programma pastorale diocesano e, soprattutto, lo sguardo misericordioso a cui ci sta educando papa Francesco e il suo invito alla conversione dei cuori.

Provo a suggerire qualche riflessione  innanzitutto a partire da due parole chiave che ci sono state consegnate nel nuovo stendardo: contemplazione e cittadinanza. Contemplazione indica uno sguardo di fede che scopre Dio che abita nelle case, nelle strade, nelle piazze, nelle nostre storie personali e comunitarie, e contempla la sua bellezza che si manifesta anche nelle fatiche e nella lotta per l’esistenza di tante persone. Cittadinanza indica il nostro essere cittadini di due città, quella terrena e quella del cielo, e il dovere come battezzati di impegnarci per il nostro Paese per essere veramente degno del Vangelo. Questa parola richiama la caratterizzazione globale della formazione proposta in A.C e l’intuizione del Laboratorio di Cittadinanza Attiva che merita di essere riproposto e rafforzato. Ma ci richiama anche al compito che abbiamo tutti tra qualche giorno, come cittadini dei nostri territori e dell’Europa, e, perché no, trova espressione nella generosa disponibilità offerta da alcuni nostri soci  nel mettersi in gioco nell’imminente scadenza elettorale.

Potremmo approfondire queste due dimensioni riflettendo sul binomio “insieme / interiorità”. Insieme rinvia al nostro essere associazione, alla nostra vocazione ad agire come corpo organico, affinché sia meglio espressa la comunità della Chiesa, come ci insegna il Concilio Vaticano II (A.A. n.20). Insieme indica che il compito educativo presuppone un cammino di relazione e richiama la straordinaria opportunità del dialogo intergenerazionale che l’associazione offre. Insieme indica anche l’opportunità che laici e sacerdoti hanno di operare gomito a gomito. Interiorità indica che il nostro stare insieme, il nostro vivere in relazione è tanto più autentico quanto più fondato su coscienze vive. Custodire l’interiorità è l’unico modo per dare pienezza all’esistenza e renderla sempre più umana. E’ questa cura che allena lo sguardo contemplativo ed è indispensabile all’”azione” cattolica  E’ da questo primato dell’interiorità che può scaturire uno stile di vita rinnovato, più sobrio, mite, gratuito, capace perciò di prossimità, lo stile a cui ci invita il documento approvato in assemblea.

Questa dinamica  ci aiuta a vivere dentro per essere capaci di agire fuori, e a farlo insieme. Solo così le  nostre realtà associative diventano quei luoghi in cui rigenerare la propria fede in Gesù crocifisso e risorto e a condividere con gli altri e non solo tra di noi le domande profonde e le preoccupazioni della vita quotidiana, come l’A.C. si impegnava a fare già nella passata assemblea nazionale, proposito al quale ci incoraggia il papa nella E.G. n. 77.

Chiudo con un auspicio: a tutti gli educatori e responsabili l’augurio di sperimentare che, come ricordava il presidente Vittorio Bachelet, “il servizio è la gioia”; a ogni socio l’invito a proporre personalmente e con rispetto a un amico, a un familiare o a un collega di lavoro di conoscere da vicino l’ Azione cattolica.

Caterina Pozzato
Presidente diocesano dell’AC Vicentina

Scroll To Top