Home / Coordinamento / Col-mare le distanze

Col-mare le distanze

Col-mare le distanze

“Il di più” che porteremo a casa da questa giornata è come sempre un’esperienza di condivisione, di fraternità, di relazione e di compagnia vera.

 

Sembrava solo un’idea. Il richiamo del mare d’inverno con il suo fascino e i suoi colori. Un’intera giornata da vivere insieme, adulti e famiglie di Ac, in un contesto diverso dalla montagna o dai consueti ambienti in cui siamo soliti incontrarci nel periodo freddo. Questa volta ci diamo appuntamento al mare, nell’accogliente Centro Vacanze Opera Nascimbeni a Cavallino-Treporti (Ve), in una domenica autunnale, col mare in burrasca, in cui le incertezze e i timori che ci accompagneranno quest’inverno, s’intravedono ancora da lontano.

La struttura fronte mare, con spiaggia privata, parco verdeggiante e ampi spazi interni sembra l’ideale per questa esperienza che fin da subito attrae gli oltre cento partecipanti, coinvolgendo bambini e adulti di varie età. Vogliamo provare a col-mare le distanze, quelle che ci allontanano dal nostro vero io e quelle che a volte sperimentiamo nel relazionarci con gli altri. É una sfida, un “corpo a corpo” quello che ci propongono Bertrand e Beatrice della commissione sposi, con il contrappunto delle riflessioni antropologico-teologiche di don Andrea. Mostrandoci e facendoci provare alcuni esercizi di Karate, nobile disciplina orientale, singolarmente e in coppia, avremo modo di sperimentare che ognuno di noi non è solo un corpo che compie movimenti o solo una mente che pensa o un cuore pieno di emozioni, ma è tutto questo insieme. Corpo mente e cuore sono in stretto contatto tra loro. E l’allenamento, la ripetizione di alcuni movimenti diventa così occasione per entrare in diretto contatto con noi stessi, con le nostre qualità, ma anche con i nostri limiti, consentendo da un lato di migliorarci e dall’altro di accettarci, di scoprirci gradualmente.

È bello vedere gli adulti (molti anche non soci Ac) accettare la sfida del Karate, che non è solo lotta, ma diventa metafora della via della vita. Un sentiero da illuminare con la lucerna dell’unico maestro, Gesù Cristo. Un Cristo che forse ci osserva divertito dall’altare e dal tabernacolo, dato che il tempo inclemente ci ha costretti ad esercitarci nell’ampia chiesa, illuminata dalle vetrate multicolori.

Balza subito agli occhi che in questo muoversi, inizialmente goffo, a volte imbarazzato, poi via via sempre più preciso, cresce non solo la temperatura corporea, ma si diffonde un clima più caldo e allegro. Alcune coppie si abbracciano, alcuni ridono, altri chiedono ripetizioni alle guide, altri infine si guardano intorno divertiti. Senza nemmeno rendercene conto mettiamo in pratica quello che sostengono alcuni grandi pensatori contemporanei: il mettersi in gioco offre grandi opportunità di trasformazione. Il cambiamento però non arriva da solo. Le virtù vanno attivate, usando ciascuno il proprio “carburante”, e poi coltivate con impegno nella palestra dell’anima. Ma “il di più” che porteremo a casa da questa giornata è come sempre un’esperienza di condivisione, di fraternità, di relazione e di compagnia vera, tutto quello a cui siamo chiamati ora a dover rinunciare per qualche tempo, per il bene nostro e soprattutto dei più fragili. Chissà dove ci porterà questa nuova difficile sfida.

Nicola Bonvicini

Scroll To Top