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Vittorio Bachelet, uomo di riconciliazione e di pace

Vittorio Bachelet, uomo di riconciliazione e di pace

 

Nel 40° anniversario del martirio di Vittorio Bachelet, assassinato dalle Brigate rosse il 12 febbraio 1980, ricordiamo con gratitudine un testimone cresciuto alla scuola del Vangelo e della Costituzione, che ci ha insegnato ad amare il tempo in cui viviamo, a svolgere con passione e studio il nostro compito, ad amare Dio e il prossimo, ad agire sempre con spirito di servizio.

La sua esistenza mite e coraggiosa, vissuta con umiltà, cordialità e senza clamore ci parla di un uomo che si è specchiato nelle beatitudini, che ha preso sul serio il fatto che nel Vangelo l’amore è comandato.

Bachelet è stato uomo di riconciliazione perché, abbracciando con sguardo contemplativo la realtà, ha preso consapevolezza che nella vita tutto si tiene, che per essere ponti, e non muri, occorre essere saldamente cristiani e fortemente uomini del proprio tempo. E lo ha dimostrato servendo la Chiesa, attraverso l’Azione cattolica, che ha contribuito a rifondare e unificare, e dando la vita per il Paese.

In uno scritto del 1947 (aveva solo 21 anni ) scriveva: “…se nemico è colui che non si ama, allora è più vero ancora che i cattolici non hanno nemici. I cattolici combattono il male che è l’unica cosa che non possono amare, ma non possono combattere, essere nemici degli uomini, anche quando questi sono al servizio del male, anche quando combattono la verità, la giustizia, la carità, la Chiesa. I cattolici li devono amare: non basta che non li odino…Agire, bisogna, certamente. Parlare, anche, a voce alta e sicura, tutte le volte che sia necessario, e spesso, molto spesso, è necessario agire e parlare con coraggio. Ma soprattutto è necessario agire e parlare con amore” (cfr. A cura di Ilaria Vellani, 2020, “Vittorio Bachelet. Pensieri per la politica, Roma, AVE)

Vorremmo lasciarci illuminare dalla sua vita, nella quale Dio ha passeggiato in incognito, come ha detto il vescovo Sigismondi, nella Messa di suffragio, lasciarci contagiare dal suo sorriso, imparare da lui, puntare all’essenziale e gettare seme buono.

Soprattutto vorremmo che facessero breccia nel nostro cuore  le parole pronunciate dal figlio Giovanni, ma pensate da tutta la famiglia, al funerale del papà: “…nelle nostre bocche ci sia sempre il perdono e mai la vendetta, sempre la vita e mai la richiesta della morte degli altri”.

Caterina Pozzato

 

Questa sera, mercoledì 12 febbraio, alle ore 23, su TV2000 sarà trasmesso il documentario “Un sorriso di pace”

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