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A cuore aperto sul futuro impegno

A cuore aperto sul futuro impegno

*preparandoci alla XVI Assemblea diocesana elettiva, riprendiamo qui l’articolo pubblicato su Coordinamento a firma di Caterina Pozzato, presidente diocesano

In questo tempo in cui tutto sembra scivolare via troppo in fretta, la cadenza triennale della nostra associazione ci costringe, in un certo senso, a sostare, per fare il punto sul cammino percorso in questo triennio, piccola frazione di una bella storia lunga ben 150 anni.

UNO SGUARDO DA VICINO
Riavvolgendo il film, ripartiamo dall’ultimo atto, le assemblee vicariali di gennaio. Significa guardare l’associazione da vicino, con lo sguardo del territorio. La presidenza diocesana ha incontrato assemblee elettive vivaci, interessanti, partecipate, alcune davvero ben preparate, attente ai bisogni, capaci di fare proposte significative, di intuire prospettive. Benché l’iter di un’assemblea preveda le stesse fasi, andar di assemblea in assemblea è stata una gioia: non ce n’è stata una uguale all’altra, originalità e creatività sono stati gli ingredienti sempre presenti. Soprattutto belle persone: volti nuovi, graditi ritorni, belle conferme, molti giovani. Sono le forze su cui possiamo contare per il nuovo cammino. Sono i pani che, pochi o tanti, se condivisi, con l’aiuto dello Spirito si moltiplicano.

UNO SGUARDO NEL TEMPO
Il cammino compiuto è stato segnato dalle indicazioni della XV assemblea #porteaperte, declinate sulle ormai famose tre consegne del papa, rimanere, andare, gioire.
E così il primo anno abbiamo tentato di rimanere ancorati al cuore della proposta educativa dell’AC. Abbiamo riflettuto, anche con l’esempio dei testimoni associativi, sulla qualità e sui diversi livelli di una formazione integrale e differenziata; è stato il modo di prenderci cura delle persone, mantenendo la dimensione popolare dell’associazione.
Un’attenzione particolare abbiamo avuto per i presidenti parrocchiali con l’appuntamento del 5 maggio “Dammi tre parole”, occasione speciale per coinvolgere i responsabili che ci hanno preceduto con la loro saggezza alla guida dell’associazione.
Il secondo anno ci siamo lasciati guidare dal presidente nazionale, Matteo Truffelli , a comprendere la nostra missione come un andare non lontano, ma tra le case, in parrocchia, dove la gente vive, lavora, cresce, soffre, spera. Contestualmente papa Francesco ci educava ad uno sguardo misericordioso sulla storia. In questi due anni siamo stati anche sollecitati in modo speciale all’apertura da due eventi “straordinari” che ci hanno coinvolti e immersi nella prossimità: la marcia nazionale della pace, svoltasi proprio a Vicenza, e l’incontro regionale di tutti i presidenti parrocchiali con la presidenza nazionale alla Casa della provvidenza di Sarmeola.
Infine, quest’ultimo anno, all’insegna del gioire, ci sta portando a riscoprire il valore dell’appartenenza alla Chiesa e all’associazione, a gustare il valore della scelta democratica, con le sue fatiche, i rischi e la possibilità di scoprire talenti. Ma soprattutto dovrebbe aiutarci a sperimentare che il servizio è la gioia.

UN PICCOLO BILANCIO
Con lo sguardo sul territorio abbiamo visto rifiorire qualche associazione, spuntare qualche nuovo fiore (gruppo) proprio alla periferia della diocesi, ripartire associazioni che si erano lasciate andare, ma abbiamo notato anche qualche realtà bisognosa di riprendere fiato e slancio. Abbiamo visto giovani e adulti interrogarsi sul legame che ci deve essere tra il cammino formativo e la vita quotidiana, su come accompagnare le nuove proposte per l’iniziazione cristiana e i nuovi assetti organizzativi delle parrocchie, sulla modalità di vivere al meglio l’appartenenza e di fare una proposta associativa praticabile. Abbiamo incontrato presidenti parrocchiali e vicariali davvero dedicati all’associazione, radicati nel territorio col respiro della diocesi.
Dal punto di vista diocesano abbiamo gustato la vitalità e fedeltà del Consiglio, la sempre più numerosa presenza ai pellegrinaggi diocesani, partecipazione assidua a WE e ai campi diocesani, con una nota speciale per gli adulti che in questo triennio hanno almeno raddoppiato la loro presenza, stimolandoci a sperimentare nuove proposte come il campo invernale e una nuova proposta di campo itinerante.
Grazie al Laboratorio di cittadinanza attiva ci siamo aperti alla dimensione sociale e culturale, con attenzione all’ambiente, alla legalità e ai fratelli migranti e abbiamo consolidato una proposta di incontro, ascolto, spiritualità per gli amministratori pubblici, in dialogo con la pastorale sociale del lavoro e con il vescovo.

COME CONTINUARE IL CAMMINO NEL CAMBIAMENTO? A CUORE APERTO
In questo ultimo tratto di strada abbiamo anche alzato lo sguardo per comprendere come accogliere questo tempo di cambiamento.
Facendoci accompagnare dalla Evangelii Gaudium di papa Francesco abbiamo sperimentato la bellezza della sinodalità, lavorando a più riprese col Consiglio diocesano e i responsabili vicariali. Abbiamo provato ad ascoltare la realtà, a suscitare domande per capire che cosa nella vita associativa è essenziale e che cosa va assolutamente modificato o tralasciato. In breve, abbiamo fatto esercizio di discernimento e abbiamo individuato proprio questo, il discernimento, come obiettivo per il prossimo triennio. Da vivere con uno stile: a cuore aperto.
Ecco il mio augurio: allarghiamo lo sguardo e il cuore per cogliere i segni di bene, per offrire un cordiale e intelligente contributo nei luoghi di decisione ecclesiale e civile e soprattutto per diventare sempre più accoglienti ed inclusivi.

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